Dopo l’eccellente recensione dell’album “Penis Barbecue”, Stefano Mastronicola intervista i Give Us Barabba per la webzine Metal In Italy: rivelazioni sui contenuti del prossimo album e i motivi per i quali Gabriele Valentini ha sostituito Mirco Brunello.
Noi di Metal In Italy abbiamo un rammarico: quello di non aver ancora visto dal vivo i Give Us Barabba.
Se avete modo di beccarli on stage vi conviene dar loro un’opportunità perchè non ve ne pentirete.
Con Gesù e Ponzio Pilato non c’entrano nulla, tant’è vero che il più delle volte devono difendersi dalle accuse di chi li vorrebbe (per loro stessa ammissione) vicini ai Pitura Freska. Lo spirito goliardico è quello… altrimenti non avrebbero intitolato l’ultimo lavoro discografico “Penis Barbecue” (recensione)!
Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal In Italy! Mi sembra giusto iniziare con le presentazioni: chi sono i Give Us Barabba? Perché avete scelto questo monicker? Immagino che abbia a che fare con il vostro “sound alternativo”…
Osvaldo Indriolo: Ciao Stefano! Innanzitutto grazie a te e a tutto lo Staff di Metal in Italy per lo spazio che ci sate dedicando! Cerco di rispondere in maniera concisa alla tua domanda: i Give Us Barabba nascono come “esperimento” nell’estate del 2012; infatti tutti noi stavamo già collaborando attivamente con altri progetti di varia natura e, quando la band si è formata, l’unico obbiettivo era quello di sviluppare un progetto che fosse coinvolgente in ambito live.
Ognuno di noi, chi più, chi meno, era già soddisfatto dal punto di vista delle proprie produzioni discografiche, ma tutti soffrivamo di una certa latitanza da parte del pubblico. Questo purtroppo è un fenomeno che coinvolge moltissime band emergenti… ma non voglio dilungarmi su questo tema!
Non avevamo idea di cosa potesse venir fuori da 6 musicisti con esperienze tanto diverse… vuoi quindi questa eterogeneità stilistica, vuoi la voglia di raggiungere l’obbiettivo sopra citato, è venuto fuori quello che hai potuto sentire su “Penis Barbecue”: un Avant-garde Metal – che per definizione non è un genere! – impregnato di tanto umorismo a tratti nonsense.
C’è di tutto… Hard Rock, Metal, spunti Progressive, Funky, siparietti Epic Metal, sfumature Jazz… e questo ci permette di espandere i consensi ad un pubblico molto più vasto rispetto ad una band “normale”…
Abbiamo cercato quindi di “assecondare la volontà del popolo”… come fece Ponzio Pilato facendo scegliere tra Gesù e Barabba… e da qui nasce il nome della Band!
Tralasciando ogni interpretazione teologica, possiamo dire che “Gesù” rappresenta per noi la musica impegnata, definita in un genere preciso… colto, mentre Barabba è la volontà popolare, il divertimento, l’ignoranza, elementi rappresentati dalla “stupidità” dei nostri testi e da un’anarchia stilistica totale.
Abbiamo da poco recensito il vostro ultimo lavoro “Penis Barbecue” del 2014, mi ha piacevolmente sorpreso: siete una band che ha estro e fantasia, ma soprattutto una grande preparazione musicale. Immagino che veniate da esperienze musicali diverse, non è vero?
Osvaldo Indriolo: Si, come ti ho anticipato, veniamo tutti da esperienze diverse: io e il nostro ex chitarrista Mirco Brunello eravamo impegnati nel progetto Progressive Metal “Wood of Light”, il chitarrista Andrea Tiengo e il bassista Ivan Squarcina in quello Hard/Southern Rock “Gear of Doom”, il frontman Alessandro Numa nella backing band di Sir Oliver Skardy “Fahrenheit 451” e nei “F.A.I.D.A.”, band di stampo Crossover, mentre il batterista Girolamo Bennici era impegnato nel progetto NuMetal dei “Matley” e in quello Nu-Hardcore degli “Ex-trim”.
Queste esperienze decisamente diverse che ha ognuno di noi ci hanno permesso di spaziare in “luoghi musicali” nuovi… e questo è molto stimolante in quanto ogni genere ha delle sue “logiche” e delle sue “regole”, se così si può dire, molto precise… e ognuno di noi diventa “maestro” per i propri colleghi quando decidiamo di indirizzare un brano su uno o un altro genere musicale.
I testi sono, al pari della musica, decisamente sopra le righe. Quali sono gli argomenti trattati?
Ivan Squarcina: Intanto una precisazione: sono scritti su fogli a quadretti e non su fogli a righe… quindi non sappiamo cos’hai letto! Scherzi a parte, come ha detto prima Osvaldo, i testi sono molto “ignoranti”, spesso scurrili e parlano di tematiche o raccontano storie futili…
Se il nostro obbiettivo è quello far divertire il pubblico in sede live, e molto importante che i testi siano “spensierati”, “leggeri” e “diretti”… usiamo molt “giochi di parole”, lavoriamo su frasi che foneticamente possono assumere significati diversi… ci divertiamo molto a scrivere questi testi e, fortunatamente, questo nostra “passione” viene percepita dal nostro pubblico!
Andrea Tiengo: Si! C’è da dire che però un testo “serio” l’abbiamo scritto: “Devin Townsend”! Per carità… non si tratta di certo di un testo impegnato o di chissà quale spessore artistico, però è certamente un testo che si discosta dal resto della nostra produzione… Devin Townsend è per noi un grande punto di riferimento, assieme a Frank Zappa, e abbiamo voluto rendergli omaggio con questo brano a lui dedicato!
Ogni brano presenta una struttura complessa, per questo motivo mi domando: come si svolge il processo compositivo? Da chi nasce la prima idea e come viene sviluppata?
Andrea Tiengo: Per quanto riguarda Penis Barbecue, solitamente io – da buon chitarrista! – proponevo dei riff portanti che poi sviluppavamo in sala assieme a tutta la Band. Una volta scelto il “tema” di cui avrebbe dovuto parlare il brano, iniziavamo a costruire una struttura e ad arrangiare il tutto dal punto di vista strumentale per essere poi completato con un testo!
Per il disco che stiamo scrivendo ora e che andremo ad incidere in Primavera, alcuni brani sono nati con la stessa dinamica compositiva ma è anche capitato che molti brani siano stati portati in sala, un po’ da tutti, completi e già strutturati. In questi anni siamo riusciti a definire uno “stile Give Us Barabba”: se prima il progetto risultava “sperimentale” per ognuno di noi ed era necessario costruire un brano tutti assieme, ora è più facile e sarà probabilmente più frequente che ogni musicista sia in grado di portare una bozza quasi definitiva di un brano! In qualsiasi caso però la Band “ci mette le mani” e quindi ogni produzione è e sarà frutto della collaborazione di tutti!
Recentemente c’è stato un cambio di line-up, come si sta comportando il nuovo elemento?
Alessandro Numa: Prima di tutto, ci teniamo a fare un caro saluto a Mirco Brunello al quale abbiamo dovuto cancellare la memoria per non doverlo uccidere: conosceva troppo del nuovo disco! Mirco è un grande musicista e la musica è la sua unica professione… da alcuni mesi ha addirittura aperto una scuola di musica che sta avendo ottimi risultati!
Questa sua vocazione didattica cozzava però con gli impegni della Band… era molto spesso impegnato e il progetto della sua scuola di musica era diventato troppo impegnativo… era difficile conciliare i Give Us Barabba con il resto delle sua attività e abbiamo quindi deciso, in totale serenità, che era meglio sia per lui che per noi interrompere la collaborazione.
Quando ancora questa “separazione” non era prevista, abbiamo dovuto sostituirlo in alcuni live in quanto già impegnato in altri come turnista e un grande supporto ce l’ha dato Gabriele Valentini. Gabriele è stato molto professionale e ci ha permesso di fare alcuni spettacoli che, altrimenti, non avremmo potuto fare…
Quando Mirco è uscito dai Give Us Barabba, abbiamo selezionato alcuni chitarristi molto interessanti per sostituirlo… dopo alcune settimane la “rosa” si è ridotta a due possibili sostituti di cui uno era propio Gabriele…
A quel punto, anche per ragioni di tempo in vista delle prossime registrazioni, abbiamo preferito confermare Gabriele come nuovo chitarrista! Nei live che avevano già fatto con lui, si è dimostrato troppo “all’altezza” (anche se è relativamente basso!)… non potevamo farcelo sfuggire!!
Dato che “Penis Barbecue” risale all’anno scorso, state lavorando a qualcosa di nuovo? Verso quali lidi “musicali” siete diretti?
Alessandro Numa: Si, abbiamo quasi concluso la stesura del prossimo album e, come abbiamo già detto, la prossima Primavera inizieremo le registrazioni… ma non possiamo dirti molto per il discorso precedente: saremmo obbligati a ucciderti o a cancellarti la memoria come abbiamo fatto con Mirco!
Ivan Squarcina: Ahah! Il nuovo disco sarà indicativamente un sequel di “Penis Barbecue”… non per scelta ma proprio perché si tratta di un disco talmente eterogeneo che qualsiasi cosa faremo avrà per forza qualche cosa in comune! Possiamo solo dire che sarà un tantino più “duro”… spesso infatti ci capita di suonare in contesti Hard Rock e Metal e, portando Penis Barbecue in sede live ( #PenisTour !!), abbiamo constatato che forse avevamo bisogno nel nostro repertorio di qualcosa di più “potente”…
In qualsiasi caso, appena sarà pronto il nostro ufficio stampa “impersonificato” nella figura di Osvaldo, ti manderà tutto per avere una vostra recensione!
Osvaldo Indriolo: Certamente!
Ascoltando la vostra musica, che può più o meno piacere, è innegabile pensare che siate degli ottimi musicisti, ma il pubblico come vi definisce solitamente? Quali sono gli aggettivi più usati? Trascurando gli insulti ovviamente
Andrea Tiengo: Come ha detto Ivan, suoniamo quasi sempre in contesti Hard Rock e Metal… ed è innegabile che la matrice portante dei nostri brani sia Rock… quindi penso che il pubblico ci definisca sotto questo genere… ma sinceramente non abbiamo appurato la cosa… possono definirci come vogliono… per noi l’importante è che rimangano soddisfatti delle nostre esibizioni!!! Per quanto riguarda gli aggettivi… più che aggettivi abbiamo delle espressioni dialettali che spesso vengono riproposte… le elenco con opportuna traduzione:
“Fioi se fora!” (“Ragazzi siete malati di mente!”)
“Ghesboro che pacca!” (“Perdincibacco, che suono d’impatto!”)
“Me gavé fato sbudellar!” (“Mi avete fatto ridere di gusto!”)
“Rivogliamo Mirco”
“I Wood of Light sono meglio”
“Ah sì ho sentito parlare di voi: fate tipo Pitura Freska!”
Non ho mai avuto modo di ascoltarvi dal vivo, potreste descrivermi che atmosfera si respira durante i vostri live?
Ivan Squarcina: Prima di tutto è opportuno farti presente che suoniamo mascherati! Quindi già puoi iniziare ad immaginare la situazione!
Osvaldo Indriolo: La cosa più bella, dal mio punto di vista, è si tratta di un look completamente nonsense… io ad esempio suono con un passamontagna e con delle braccia finte alzate… se il palco è abbastanza alto e si assiste allo spettacolo da qualche fila più indietro, sembra veramente che io stia con le braccia alzate e che la tastiera si suoni da sola!!!
Il nostro batterista Girolamo, trapanese di Trapani, è vestito con l’uniforme del Trapani Calcio e sfoggia una bandiera da stadio sopra il charleston…
Gli altri si alternano con parrucche o maschere di vario tipo…
Ad un concerto abbiamo suonato pure con delle piante di Ficus, un genere di piante della famiglia delle Moraceae, sul palco! E’ tutto un po’ a caso… l’atmosfera è certamente trash!
Ma c’è da dire che l’apice l’abbiamo raggiunto con l’ex chitarrista Mirco Brunello… lui durante i live era vestito da sposa!!
Alessandro Numa: siamo talmente travestiti che talvolta rischiamo di compromettere l’esecuzione!
Bene ragazzi, vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso e lascio a voi l’ultima parola…per concludere al meglio questa intervista. A presto!
Ivan Squarcina: Grazie a voi!!
Andrea Tiengo: Grazie ancora a Metal In Italy per lo spazio dedicatoci e andate avanti così: portali di musica come questo sono veramente pochi!
Alessandro Numa: E’ stato un piacere!!
Osvaldo Indriolo: @GiveUsBarabba #PenisBarbecue #PenisTour, follow us!