Stereoinvaders su Penis Barbecue
I Give Us Barabba catalizzano gli sforzi di sei musicisti italiani provenienti dalle scene più disparate, le quali si ritrovano tutte egualmente e degnamente rappresentate nel debutto di questo progetto.
L’album esordisce con “My Band Sax”, una delle migliori tracce, che si presenta inizialmente con un riff tipicamente hard rock, per poi trasformarsi in una creatura ibrida, dai ritmi altalenanti e che definirei quasi “circensi”, tra i quali fa capolino il sassofono di Alessandro Numa, partecipe anche di un ritornello parecchio accattivante – e nel quale fa sentire la sua provenienza dai Faida, che ho avuto il piacere di ascoltare e apprezzare ai tempi del loro debutto. L’opera continua alternando momenti carichi d’intensità a stacchi più tendenti verso lidi prog rock, talvolta quasi pop e funk, fino a presentare addirittura qualche episodio dalla chiara matrice reggae in “Io E Te Senza Di Lei”, traccia tra l’altro testimone anche di un minimo di critica o quantomeno impegno sociale. Il tutto è costellato di spezzoni di pubblicità e film – epico il momento in cui parte: “E se va bene a me, buona camicia a tutti!”. Il picco di estremità si raggiunge probabilmente con “Happy!”, dove i riff più pesanti dell’album intero (alcuni dei quali mi ricordano un misto tra i Pan.Thy.Monium e “Tittentattenteksti” dei Solefald) vengono inframezzati da delle melodie e vocine degne del miglior flashgame. Da ciò ci si potrebbe aspettare che il risultato sia un calderone in cui viene buttata ogni possibile influenza immaginabile da un musicista, ma il tratto fortemente ironico e sarcastico fa da collante rendendo vani certi timori – eccezione fatta probabilmente per la title-track che, volendo forse riprendere certi passaggi à la System of a Down, ne presenta alcuni un po’ troppo slegati dal contesto generale.
Gli sbocciati Give Us Barabba hanno quindi voluto osare, consapevoli di farlo, e, senza alcun pelo sulla lingua, sono riusciti a produrre qualcosa di fortemente atipico e sui generis. Credo possano fare ancora di meglio e non abbiano dato sfogo a tutte le loro potenzialità, ma per essere la prima pubblicazione che li vede lavorare assieme: chapeau!
Edoardo Giardina
Voto: 7,5/10